CONVEGNO
Autismi e inclusione scolastica in presenza e a distanza
10 anni di accompagnamento dei consigli di classe trentini. Strategie e nuove formule di intervento
LA SESSIONE DEL VENERDÌ
22 ottobre 2021, dalle 16.00 alle 19.00
Apertura
Il Convegno è stato aperto dal Direttore di IPRASE, Luciano Covi, che ha fornito alcuni dati, molto significativi, riguardanti la molteplicità delle iniziative intraprese nel corso dei dieci anni di realizzazione dei Percorsi di accompagnamento esperto dei consigli di classe che lavorano con studenti con disturbo dello spettro autistico, e la notevole partecipazione registrata da parte di docenti, assistenti educatori, dirigenti scolastici e personale non docente della scuola trentina.
Saluti istituzionali
La parola è poi passata, per i saluti istituzionali, alla dirigente del Servizio Istruzione, Monica Zambotti, alla prorettrice con delega alla didattica dell’Università di Trento, Paola Venuti, e al dirigente medico dell’Unità Operativa di Neuropsichiatra Infantile 2 dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Corrado Barone. Tutti, con accentuazioni diverse, hanno sottolineato il ruolo fondamentale della sinergia inter-istituzionale per intercettare il più efficacemente possibile i bisogni dei bambini e dei ragazzi con disturbo dello spettro autistico, e delle loro famiglie, e sostenerli al meglio nei loro percorsi e progetti di vita.
Relazioni
La sessione si è aperta con la relazione “L’inclusione di qualità”, di Dario Ianes, co-fondatore del Centro Studi Erickson di Trento e docente ordinario di Pedagogia e didattica dell’inclusione all’Università di Bolzano, che si è focalizzato sugli indicatori fondamentali di qualità della scuola inclusiva. Ianes ha affermato che elaborare tali indicatori è urgente e importante: è necessario osservare la qualità per migliorarla.
Successivamente ha preso la parola Maria Luisa Scattoni, ricercatrice presso il Servizio di Coordinamento e Supporto alla Ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità e coordinatrice dell’Osservatorio Nazionale Autismo, il network Italiano per il riconoscimento precoce dei disturbi dello spettro autistico. Nel corso della sua relazione, “I Disturbi dello spettro autistico: il Piano nazionale e l’investimento dell’Istituto Superiore di Sanità”, svolta a distanza, Scattoni ha compiuto un’esaustiva panoramica delle azioni messe in campo a livello nazionale per la promozione e il miglioramento della qualità di vita delle persone con disturbo dello spettro autistico, puntando particolarmente l’attenzione sulla necessità di definire e realizzare effettivi “percorsi di cura integrati”.
È seguito l’intervento di Paola Venuti, dal titolo “I Percorsi di accompagnamento esperto dei Consigli di classe che lavorano con studenti con disturbi dello spettro autistico: 10 anni di esperienza”, nell’ambito del quale l’esperta ha posto l’accento su alcuni elementi fondamentali: l’importanza della scuola come ambiente preferenziale per il trattamento psicoeducativo del bambino o ragazzo con autismo e la conseguente necessità di un modello di formazione quale quello realizzato nel decennio di “Percorsi di accompagnamento esperto”; la necessità di un vero lavoro di rete, di un’azione realmente integrata e di qualità per agire sul contesto, a vantaggio di tutta la classe, non solo dello studente ASD (Autism Spectrum Disorder); il ruolo fondamentale della ricerca: è necessario misurare con strumenti adeguati l’efficacia degli interventi, ricavare dati di ricerca e discuterli con gli insegnanti.
La successiva relazione di Corrado Barone, “Il servizio di neuropsichiatria in rete con scuola ed esperti”, si è focalizzata su altri aspetti fondamentali, perfettamente coerenti con quanto precedentemente esposto: il lavoro con i pediatri per abbassare l’età di diagnosi e migliorare di conseguenza l’efficacia terapeutica; l’importanza per la neuropsichiatria di aprirsi ancor più alla scuola e agli altri servizi del territorio; la necessità di un progetto psico-educativo integrato, formando e orientando tutti gli adulti che nell’arco della giornata hanno a che fare con il bambino/ragazzo ASD, che deve sempre incontrare adulti competenti e coordinati.
Infine, Fiorenzo Laghi, direttore del Dipartimento di Psicologia dei processi di Sviluppo e Socializzazione della Sapienza, Università di Roma, nel suo intervento “Il progetto di vita: dalla scuola al mondo del lavoro”, ha particolarmente concentrato l’attenzione sulla continuità progettuale tra scuola e mondo del lavoro, citando il progetto “Pensami adulto” della Regione Lazio e illustrando, anche attraverso un video molto significativo, gli elementi chiave che possono favorire il progetto di vita: il coinvolgimento dei genitori, il lavoro di rete a scuola, la conoscenza corretta della neurodiversità, esperienze di pratica sul campo per sviluppare abilità prelavorative e il monitoraggio dei singoli percorsi.
La sessione si è chiusa con alcune interessanti domande poste dai partecipanti, sia in presenza che online, a cui gli esperti hanno dato significative risposte.