Didattica della Matematica Inclusiva
nella scuola secondaria di primo grado

LA DIVISIONE > CONFRONTO DI ALGORITMI IN Q > FASE 1 > FASE 2 > FASE 3

Fase 3 - Problemi a confronto per una riflessione finale

In questa attività conclusiva di tutto il percorso sulla divisione, prima nell’insieme numerico N e poi in Q, vogliamo offrire agli studenti l’occasione di applicare quanto imparato anche a situazioni problematiche. In particolare, si utilizza un famoso problema della didattica della matematica (Verschaffel & De Corte, 1997) che richiede di svolgere sempre la stessa divisione 300 : 8 ma in cui occorre interpretarne il risultato sulla base delle domande poste considerando, di volta in volta, il quoziente, il resto, il numero decimale.

 

ATTIVITÀ

Leggi il seguente problema tratto dalla didattica della matematica e prova a rispondere alle domande poste. La prima versione, in inglese, è quella originale. Sulla destra puoi trovare una traduzione in italiano.

 
Immagine che contiene testoDescrizione generata automaticamente

 

Indicazioni per il docente

Lasciare inizialmente un tempo congruo perché ogni studente possa ragionare e svolgere la consegna proposta in modo autonomo. 

In un secondo momento l’insegnante guida la discussione e favorisce il confronto tra le varie idee degli studenti cercando di non prendere posizione ma lasciando spazio agli studenti di esprimersi e argomentare. Nell’orchestrare questo momento cerca di portare il focus di tutta la classe verso i seguenti obiettivi:

  • rendersi conto che l’operazione per risolvere i quattro sotto-problemi è sempre 300 : 8;

  • prendere consapevolezza che, usando la calcolatrice, il risultato sarebbe sempre 37,5 ma che va interpretato in base al contesto e quindi arrotondato in maniera opportuna per rispondere alle quattro domande;

  • osservare che, dovendo gestire il calcolo manualmente, in alcune delle situazioni proposte dal problema ha senso considerare la divisione con il resto nell’insieme dei numeri naturali, in altre si deve proseguire la divisione per ottenere le cifre decimali, in altre ancora il focus è proprio sul resto;

  • riflettere su tutto il percorso intrapreso, che li ha resi “matematici più esperti” sulla divisione e che ha fornito loro gli strumenti per valutare, situazione per situazione, la cosa più opportuna. Grazie a tutto il percorso, da ora in poi avranno la responsabilità della scelta.

 

Cosa aspettarsi

È molto probabile che alcuni studenti rispondano 37,5 in tutti e quattro i casi perché si fermeranno, superficialmente, alla considerazione che serve sempre la stessa operazione e quindi la svolgeranno una sola volta. Questi studenti, spesso quelli di indole più frettolosa, trarranno grande vantaggio dalla discussione di classe e dal confronto con i compagni.

Un’altra parte di studenti sarà invece portata ad interpretare il risultato sulla base dei vari casi posti dai sotto-problemi ed alcuni lo faranno attingendo anche ad esperienze di vita reale. Nel primo problema, ad esempio, nelle classi sperimentali è stato proposto che gli ultimi 4 soldati andassero con una macchina più piccola oppure a piedi, invece che con la jeep. Starà all’insegnante valorizzare le loro risposte, se sensate, ma ricondurre la discussione agli obiettivi per evitare di divagare in numerose proposte di risoluzione che, seppur creative, esulano dallo scopo dell’attività.

Riportiamo alcuni esempi di discussioni emerse nelle classi sperimentali:

Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente

Nel terzo problema gli studenti si accorgeranno invece che trattandosi di litri ha senso considerare una risposta che utilizzi i numeri decimali.  Per esempio:

Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente

Leggendo il testo dell’ultimo problema, come se fosse un problema a sé, si può osservare che ci sono alcuni dati mancanti. Infatti, la consegna è pensata come un’unica storia costituita da tutti e 4 i problemi. Questo potrebbe dar fastidio ad alcuni studenti che noteranno che, senza aver letto tutta la prima parte, l’ultimo problema non è risolubile.

Inoltre, nelle classi sperimentali sono state fatte delle osservazioni finali da parte degli studenti sul fatto che alcuni di questi problemi non sembrano “matematici”. In particolare, secondo alcuni arrotondare non è “matematico” perché si aspettano di trovare la risposta al problema direttamente dal calcolo di un’operazione. Più in generale, l’idea condivisa sembra essere che il problema di matematica non abbia di per sé un contesto narrativo, solitamente esso viene creato appositamente per mascherare un’operazione. Questi aspetti sono trattati in maniera approfondita nella parte dedicata a problemi e rappresentazioni: vai a Fase 0 - Questionario introduttivo.

Per esempio:

Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente

 

La discussione potrebbe quindi portare a riflettere più in generale sui problemi in matematica. Come in questo caso:

Stud1: “Prof. ma perché hanno fatto un problema fatto così?”

Stud2: “Secondo me perché era un vero problema” 

Stud3: “Perché loro dicono che in base al testo si cambia il risultato”

Stud4: “All’inizio avevo detto 'ma è tutto uguale' poi però, cioè, secondo me questo problema è stato fatto per capire che anche se fai la stessa divisione non vuol dire che c’è sempre un unico risultato”

 

CONCLUSIONI

Questa Fase permette di fare un riepilogo di tutto il lavoro svolto sulla divisione, prima nell’insieme numerico N e poi in Q. A partire dalla situazione problematica proposta, gli studenti applicano quanto imparato, si confrontano e discutono. 

Alla fine l’insegnante valorizza ciò che è emerso dalla discussione di classe, riprendendo il discorso rispetto agli obiettivi e sottolineando le scoperte fatte.

Si può porre particolare attenzione all’importanza di interpretare il risultato dell’operazione in base al contesto del problema, come si legge nelle parole dello studente riportate sopra. È importante che lo studente capisca che da ora, da matematico più esperto, avrà la responsabilità di decidere come gestire l’algoritmo e come interpretare il risultato dell’algoritmo stesso o della calcolatrice.

Inoltre, l’insegnante può sfruttare alcune riflessioni emerse come porte per affacciarsi al percorso sui problemi (vai alla pagina I problemi: le rappresentazioni come strumento di pensiero) o comunque come possibile collegamento a quel percorso che può essere già stato avviato, o anche concluso.

 

2018_3_1011_IP.01 “LE NUOVE FRONTIERE DEL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE. Rimuovere le difficoltà d’apprendimento, favorire una scuola inclusiva e preparare i cittadini responsabili e attivi del futuro - Fase 2". Questa iniziativa è realizzata nell'ambito del Programma operativo FSE 2014 – 2020 della Provincia autonoma di Trento grazie al sostegno finanziario del Fondo sociale europeo, dello Stato italiano e della Provincia autonoma di Trento. La Commissione europea e la Provincia autonoma di Trento declinano ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni contenute nei presenti materiali.